che bello fare i cattivi

«Che bello fare i cattivi»
Favino e Castellitto, malvagi da manuale nel secondo capitolo delle Cronache di Narnia: Narnia-Il principe Caspian. Film che li ha catapultati in una grande produzione hollywoodiana e, nel caso di Sergio, li ha fatti litigare coi propri figli

di Sara Gambèro

Da oggi il genere fantasy di Hollywood ha due villain in più: dopo Christopher Lee-Saruman del Signore degli anelli, Gary Oldman-Sirius Black e Ralph Fiennes-lord Voldemort in Harry Potter arrivano il malvagio Lord Miraz e il suo generale Glozelle del secondo capitolo delle Cronache di Narnia: Narnia-Il principe Caspian, in uscita in Italia il 14 agosto. E questa volta a dare corpo e voce, in maniera più che rispettabile, non sono nomi prestati dalla grande mecca di Hollywood, bensì due attori tutti italiani ma sempre più riconosciuti e richiesti a livello internazionale: Sergio Castellitto (Miraz) e Pierfrancesco Favino (Glozelle).

Che confessano come interpretare ruoli da cattivi non sia solo affascinante ma anche molto stimolante: «Il malvagio ha da sempre molte più sfaccettature e zone d’ombra in più rispetto al buono» dice Favino. E Castellitto: «iI cattivo ha sempre le sue ragioni. Spesso dentro i cattivi c’è una intelligenza e acutezza che fa la loro differenza». Con una sola piccola controindicazione: per chi, come Sergio, ha figli grandicelli, è stato un tormento vedere l’anteprima a Los Angeles accanto alla propria bambina di 10 anni che a ogni azione malvagia di Miraz gli tirava una gomitata!

Nel secondo di quelli che dovrebbero diventare nelle intenzioni di regista e produttori, Disney in primis, sette film, tratti da altrettanti libri della saga firmata C.S. Lewis ("Finchè incasseranno- dice il regista Andrew Adamson- continueremo a girarne". E il terzo è già in preproduzione, ndr) i quattro fratelli Pevensie vengono ritrasportati dall’Inghilterra a Narnia, a un anno di distanza dal primo viaggio. Ma troveranno una terra molto diversa da come l’avevano lasciata: la loro assenza è durata in realtà 1300 anni, l’età d’oro è finita, Narnia è stata conquistata dai Telmarini ed è sotto il controllo del malvagio Lord Miraz (Castellitto), zio del legittimo erede al trono, il principe Caspian.

In due ore di avventure, i ragazzi si imbatteranno in nuovi e fantastici personaggi – tassi parlanti, topi combattenti, gnomi, centauri, minotauri, fauni e quant’altro, che si uniranno a loro per riconquistare la propria terra. Il regista è lo stesso del primo episodio, Andrew Adamson, già papà di Shrek, le riprese sono state effettuate – vale la pena precisarlo per la meraviglia naturale delle location- tra le isole meridionali e settentrionali della Nuova Zelanda (la meravigliosa Mercury bay nella penisola di Coromandel a nord e i fiumi che sfociano nel mar di Tasmania e le foreste vicino alla Paradise Valley fuori Queenstown a sud), Praga e il fiume Soca nella regione slovena di Bovec.

Castellitto che confessa di aver voluto fare questo film anche per i suoi figli dice: « È stato come passare due mesi al lunapark. Io e Pierfrancesco sembravamo Totò e Peppino. Ci siamo molto divertiti, ma è stato anche molto stancante, persino pauroso, come nella scena del duello tra me e il principe Peter, girata in sette giorni». E quando gli si chiede come si sia preparato fisicamente per affrontare in combattimento un ventenne (l'attore William Moseley), risponde ridendo: «Visto che non ce la potevo fare sul piano fisico, cercavo di intimorirlo psicologicmanete fuori dal set».
E poi, seriamente: «In realtà credo che quel duello non sia solo straordinario per come è girato e raccontato, ma per il significato che ne emerge e che lo farà restare nella storia del cinema: quello della lotta tra vecchi e giovani, intesa come odio che spesso gli adulti hanno nei confronti della giovinezza».